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Chiesa parrocchiale

Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo Santuario della Beata Vergine delle Grazie in Robegano

L’attuale chiesa parrocchiale di Robegano (restaurata nel 2021) intitolata ai santi Giacomo e Cristoforo ebbe inizio il 14 settembre 1534 per voto unanime dei parrocchiani, in devozione dei fatti miracolosi avvenuti nel mese di aprile; per questo ebbe pure il titolo di Santuario intitolato alla Beata Vergine delle Grazie. Il 4 aprile, infatti, un tale Rocco vide la Beata Vergine la quale gli affidò un messaggio per i parrocchiani e l’invito a costruire una cappella. Dieci giorni dopo, il 14 aprile, la Madonna guarì miracolosamente una ragazzina storpia dalla nascita, in preghiera davanti ad un’immagine di Maria SS. dipinta su di un capitello al limitare del cimitero parrocchiale. L’afflusso enorme delle persone dai paesi vicini portò, appunto, alla decisione di costruire una cappella sul luogo della guarigione della ragazza; inoltre cominciò la costruzione della nuova chiesa in sostituzione di quella antica.

Benvenuto fratello/sorella, pellegrino.
Sei giunto nella casa di Dio, tuo Padre. Luogo santo della Sua presenza dove si celebra e si impara l’amore di Dio e dei fratelli.
Qui Dio è presente per prendersi cura di te.
Ti proponiamo di entrare nella Chiesa “con occhi e cuore”: occhi capaci di gustare la bellezza degli elementi dell’edificio e cuore che pulsi al battito della storia di fede di cui è espressione.
Ricorda che la fede e la devozione si esprimono anche nelle forme dell’arte, assumono “spazi, forme e colori” che ci raccontano ciò che i nostri antenati hanno capito e vissuto del rapporto con Dio.
Da uno sguardo d’insieme, ad esempio, abbiamo fissato gli occhi sui capitelli tutti diversi, sui ventuno tondi inseriti nella fascia sopra gli stessi e sulle decorazioni arboree del soffitto. Ecco che il cuore ha colto l’intuizione così antica eppure tanto attuale che la fede non ci rende fotocopie gli uni degli altri, ma valorizza la particolarità di ciascuno nella bellezza della Comunione.
Ti auguriamo di fare lo stesso nostro percorso!
In questa guida troverai gli elementi su cui fissare gli occhi: accoglili come una Grazia che può arrivare al cuore e nutrire la fede.

1 Soffitto

Fissa gli occhi al soffitto: ecco l’affresco di Maria Assunta in cielo, tra i santi protettori e gli angeli. (Affresco di Giovanni Rossi).

Giovanni Rossi (Castello di Godego 1833-?) Madonna con Gesù Bambino in gloria tra Angeli e Santi Giacomo e Cristoforo, 1865. Affresco.
4 Altari laterali

Gli altari laterali, prossimi al presbiterio, sono stati curati dalle Confraternite presenti in parrocchia: quello di sinistra dalla Confraternita del Santo Rosario con la presenza di una tela di Bartolomeo Dusi e quello di destra (1695) dall’antica Confraternita dell’Immacolata Concezione con un dipinto di Gino Borsato raffigurante San Pio X.

Bartolomeo Dusi (Venezia 1833 - Venezia 1904) Madonna del Rosario tra i santi Giuseppe e Domenico,1899. Olio su tela.
Gino Borsato (Treviso 1905 - Treviso 1971) San Pio X papa, benedicente, 1958. Olio su tela.
7 Facciata della chiesa (1855-1856)

Elementi in terracotta e statue in marmo: sulla cuspide opere di Enrico Bragantini; sulle nicchie lavori della bottega di Alvise Tagliapietra e sulla destra della porta centrale una “Annunciazione” in altorilievo marmoreo (1925) di Enrico Bragantini.

Bottega di Alvise Tagliapietra (Venezia 1670 - 1747) San Vittore e Santa Corona, inizio XVIII secolo. Marmo bianco scolpito.
Enrico Bragantini (Verona 1875 - 1950) San Giacomo, San Cristoforo e Madonna Assunta, 1903. Marmo bianco scolpito.
Enrico Bragantini (Verona 1875 - 1950) Annunciazione, 1925. Marmo di Carrara scolpito.
2 Presbiterio

L’altare è posto nel cuore dell’abside ove la comunità cristiana celebra il memoriale della Morte e Risurrezione del Signore.
L’altare maggiore con il tabernacolo e le statue dei santi Giacomo e Cristoforo è un punto d’arrivo lungo la navata tra statue e dipinti. (Statue di Francesco Terilli – Dipinti di Noè Bordignon – Mensa di Giovanni Trognon).

Francesco Terilli (Feltre 1550 - Venezia 1630) Gesù Cristo Crocifisso, 1612. Legno scolpito e dipinto.
Francesco Terilli (Feltre 1550 - Venezia 1630) San Giacomo e San Cristoforo, 1610. Legno scolpito e biaccato.
Noé Bordignon (Salvarosa 1841 - San Zenone degli Ezzelini 1920) Gesù Cristo benedice i fanciulli, 1914. Olio su tela.
Giovanni Trognon (Venezia 1664(7) - 1770) Altare maggiore, 1719. Marmo bianco di Carrara modanato.
5 Cappella del Battistero

Il recente restauro ha valorizzato il Fonte Battesimale (1614) che da generazioni contiene l’acqua, fonte di vita e di purificazione che ricorda la rinascita nel Battesimo, il momento nel quale siamo diventati e siamo chiamati “figli amati”.

Maestranze venete Altare laterale seconda metà XVI secolo. Pietra d’Istria modanata. Andrea Tagliapietra Fonte battesimale, 1614. Pietra d’Istria modanata.
8 Portale in bronzo di Mario Maccatrozzo (2000).

Il recente restauro ha valorizzato il Fonte Battesimale (1614) che da generazioni contiene l’acqua, fonte di vita e di purificazione che ricorda la rinascita nel Battesimo, il momento nel quale siamo diventati e siamo chiamati “figli amati”.

Mario Maccatrozzo Portale in bronzo, 2000. Realizzato in occasione del Giubileo.
Mario Maccatrozzo Portale in bronzo, 2000. Realizzato in occasione del Giubileo.
3 Santuario

Avvicinati, in silenzio, all’Immagine della Beata Vergine delle Grazie, qui venerata. Maria e il suo Figlio ti accolgono con uno sguardo dì amore e di dolcezza: hanno occhi che vedono oltre, compassionevoli e ricchi di misericordia. Essi esprimono la gioia dell’incontro, si prendono cura di te e ti invitano a rimanere sotto la loro sicura protezione. Affidati a loro perché ti illuminino e ti sostengano nel desiderio di conversione e nel tuo faticoso cammino della vita.
Alle pareti del santuario vedi gli ex-voto che sono frammenti di vita vissuta, dolente, ma guarita per intercessione della Madonna delle Grazie che non dimentica i figli nel buio della notte. Narrano la fede quotidiana di tante persone che si sono affidate a Lei nei momenti di difficoltà e di dolore e sono testimonianza di vita per coloro che li guardano. (Affresco di inizio XV sec. – Statue di Paolo Callalo – Dipinti di Ludwig Mayer).

Pittore veneto, inizio XV secolo Madonna con Gesù Bambino. Affresco staccato.
Paolo Callalo (Venezia 1655 - Venezia 1725) Due profeti e tre Angeli musicanti, 1697. Pietra scolpita.
Ludwig Mayer (Polonia 1834 - Austria 1917) Posa della prima pietra del Santuario di Robegano
Ludwig Mayer (Polonia 1834 - Austria 1917) Miracolo della guarigione di Costantina, 1896. Olio su tela.
6 1° Altare a destra

Pala seicentesca raffigurante “Gesù Cristo deposto dalla croce”. Altare settecentesco qui trasportato nel 1856. Nella formella dell’antipetto “Madonna con Gesù Bambino”.

Pittore veneto, XVII secolo Deposizione. Olio su tela.
Maestranze venete, prima metà XVIII secolo Altare laterale. Pietra d’Istria modanata e intarsiata.
Maestranze venete, prima metà XVIII secolo Particolare dell’antipetto. Pietra d’Istria modanata e intarsiata.
PITTORI

LUDWIG MAYER: (Polonia 1834 – Vienna 1917) Studiò a Vienna e completò la sua formazione a Venezia e Roma.

BARTOLOMEO DUSI: (Venezia 1833 – Venezia 1904), figlio di Cosroe, pittore di corte dello zar Nicola I, fu anche architetto. Le sue opere sono presenti in varie città italiane.

NOE’ BORDIGNON: (Salvarosa di Treviso 1841 – San Zenone d.E. 1920). Studiò all’Accademia di Venezia e i suoi quadri sono presenti in varie chiese venete. Espose le sue opere in Europa e America.

GIOVANNI ROSSI: (Castello d.G. 1833 – ?). Studiò all’Accademia di belle Arti di Venezia e le sue opere sono in varie chiese della Marca trevigiana.

GINO BORSATO: (Treviso 1905 – Treviso 1971). Fu considerato il continuatore del colorito e della tecnica dei grandi artisti veneti.

LUIGI SABATELLI: (Firenze 1772 – Milano 1850). Si formò presso le Accademie di Firenze, Roma e Venezia. Insegnò a Milano all’Accademia di Brera fino al 1848. Fu un grande disegnatore, incisore ed è l’autore della Via Crucis. Le sue opere si ritrovano in varie chiese e musei diocesani del nord Italia.

scultori

FRANCESCO TERILLI: (Feltre 1550 ca. – Venezia 1630).
La sua attività, influenzata dallo scultore Alessandro Vittoria, si estrinsecò nella produzione di Crocifissi in legno e avorio. Sue opere sono nel territorio di Feltre, a Venezia e in Croazia.

PAOLO CALLALO: (Venezia 1655 – Venezia 1725). L’importanza di Paolo Callalo è soprattutto quella di essere stato un continuatore di Giusto Le Court, caposcuola della scultura barocca veneziana.

ALVISE TAGLIAPIETRA: (Venezia 1670 – Venezia 1747). Fu un importante esponente della scultura barocca a Venezia dove si trovano varie sue opere. La sua attività si estese anche a Chioggia, in Croazia e in Russia.

GIOVANNI TROGNON: (Venezia 1664(7) – 1770). Come il padre Sante, fu un apprezzato altarista e sue opere sono nel territorio veneziano e rodigino.

ENRICO BRAGANTINI: (Verona 1875 – 1950). Scultore e marmista fu autore di numerosi monumenti funebri ai Caduti e sue statue sono in alcune chiese del territorio veronese.

MARIO MACCATROZZO: Pittore e scultore, opera nel suo studio di Noale.

Essere pellegrini in questa Chiesa/Santuario significa essere incamminati verso la grande meta che è il Signore Gesù; è Lui l’Unico che veramente può donarci la vera gioia del cuore.
Aiutati in particolare dalla Beata Vergine delle Grazie, colei che è “beata” perché “ha creduto”, teniamo sempre fisso lo sguardo su Gesù Cristo “colui che dà origine alla fede e la porta a compimento” (Eb 12,2).

Bottega veneta, seconda metà XVII secolo.
Sportello del tabernacolo con Compianto degli angeli sul Cristo deposto. Argento sbalzato e bulinato.

Foto messe gentilmente a disposizione dall’Ufficio per l’Arte Sacra e i Beni Culturali della Diocesi di Treviso.